Sensazioni nei sogni: Smarrimento

Ospedale psichiatrico

Mi trovo in una sorta di ospedale psichiatrico con un gruppo di persone che nel sogno sono mie amiche, ma che nella realtà non ho mai visto. Ciò che mi ha colpito subito e che ricordo vividamente è il colore bianco abbacinante delle mura di questo ospedale, e l'odore di disinfettante che nel sogno percepivo, un odore così forte da colpire in maniera spiccata le mie narici.

Anche io e queste mie amiche siamo vestite interamente di bianco.

Volatili

All'inizio del sogno, mi trovavo nel balcone di casa mia, all'improvviso un piccolo pipistrello si accovaccia sul mio collo, diventando una piccola palla, ad istinto lo caccio via ma lui vola e si riaccovaccia per la seconda volta sul mio collo dalla parte sinistra.

Confusione.

Sono in una casa che non conosco, sul divano sdraiata, il divano è molto grande, con me c'è il mio ex ragazzo, siamo abbracciati, di tanto in tanto mi bacia ma non vuole che lo faccia io per prima, mi vuole con sé e mi rifiuta al tempo stesso. Questo va avanti per un po' fino a che la situazione cambia all'improvviso e mi trovo in un altro luogo, un'altra casa, molto grade, con tantissime stanze. Sono con diverse persone: mia sorella,  una mia amica, e un ragazzo. Intuisco anche la presenza della famiglia di questo ragazzo che conosco molto bene.

Capelli

Sono in un ambiente totalmente nero, ma sono illuminata da una luce che proviene dal basso così come il ragazzo che mi sta di fronte, che si chiama Francesco. Lui tenta di abbracciarmi, io sento di avere dei capelli in bocca e allora mi allontano per toglierli, ma più li tolgo più li sento in bocca. Li guardo, sono capelli lunghi, sembrano fili d'oro. Continuo a tirarli via dalla bocca e ad indietreggiare, e più io indietreggio, più francesco mi si fa vicino. Mi sveglio nel bel mezzo di questa situazione.

La colazione

Mi sveglio, mi trovo in casa di mia madre, dormivo sul divano. Entra nella stanza la compagna del mio titolare accompagnata dallo stesso. Lui tace, parla solo lei, mi domanda se voglio fare colazione, non accetto; lei insiste e alla fine non rifiuto un pò per cirocostanza, un pò per costrizione. Al posto di caffè e cornetto chiedo delle lenticchie, ma con l'aggiunta di pepe. Seduta sul divano alle mie spalle, c'è la mia collega, è arrabbiata perchè anche lei non può rifiutare, come me chiede delle lenticchie, ma come spezia preferisce l'aggiunta di "Giulio Cesare".

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