I cicli del sonno

Perchè spesso si ha la sensazione di repentine "separazioni" nei sogni? Probabilmente di tratta di sogni differenti effettuati nella stessa notte che vengono aggregati nella fase del risveglio, quando avviene lo sforzo del ricordo.

Spetta al sognatore decidere come riportare le descrizioni dei sogni, in base a come li percepisce e li ricorda di volta in volta. Chi legge e interpreta non conosce le sensazioni del sognatore al risveglio e non può imporre rigidità o schemi a priori. Sarà importante, in questi casi, fornire almeno un cenno proprio alla sensazione di frattura fra un contesto e l'altro: già questo può costituire un importante spunto di valutazione e di attribuzione di significato.

I cicli del sonno

I recenti studi di neurofisiologia hanno aiutato a chiarire i meccanismi del sonno. La diversa attività cerebrale durante il riposo ha evidenziato in modo chiaro la presenza di cicli ricorrenti e identici in tutti gli esseri umani. Tali studi si avvalgono dei tracciati di encefalogrammi e analizzano l'attività elettrica dell'encefalo durante il riposo. La durata di ciascun ciclo è di circa 90 minuti e si ripete più volte nel corso della notte (4 o 5 volte).

Classicamente, le fasi del sonno considerate sono 2 (fase non-REM, a sua volta suddivisa in 4 stadi, e fase REM). Ai fini dell'analisi del lavoro onirico possiamo focalizzare l'attenzione sui seguenti passaggi:

  • fase di ingresso nel sonno, caratterizzato dal rallentamento del battito cardiaco e della respirazione, dall'abbassamento della temperatura corporea e da un progressivo rilassamento dei muscoli

  • fase REM (Rapid Eye Movement) o del “sonno paradosso”, così denominata proprio a sottolineare il contrasto tra l'intensità dell'attività cerebrale che la caratterizza e l'apparente tranquillità e beatitudine del sonno. E' questo il momento in cui si sogna. Se, con sforzo, si sveglia una persona in questa fase, si raccoglieranno probabilmente racconti di sogni.

  • fase del sonno profondo, dedicata a un completo e rigenerante riposo caratterizzato da onde cerebrali lente e ampie.

Sembra possibile concludere che, al di là del fascino e della curiosità evocate dai sogni, l'attività onirica rientri nei parametri di un fenomeno biologico!

L'ultima interpretazione

Oniromante: Morpheus

Cara marymi,
nonostante la preoccupazione e il turbamento provocati dal sogno, l'elaborazione onirica  ha decisamente un lieto fine con il ritorno della mamma creduta morta.

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