Assassini e bambini

Scheda sogno:

In un primo momento del sogno, ero parte di una sorta di piccolo gruppo di motociclisti, il tipico gruppo di eroi holliwoodiani. Erano inseguiti da una sorta di agenti in motocicletta completamente vestiti di nero, che indossavano dei caschi dalla cui visiera era possibile scorgere gli occhi rossi e scintillanti. Erano in due su una singola motocicletta, e ci inseguivano. Poi la scena cambia, ci rifugiamo in una scuola dove un professore sta tenendo una lezione ad una classe di ragazzi e ragazze di diversa nazionalità, con scarso successo. Inizia a gridare contro di loro e anche contro di noi, che da fuori la classe ci godiamo la scena. Così entro nella classe, e inizio a descrivere una scena notturna in cui il vento soffia sibilando tra le foglie di palma, e i ragazzi appaiono molto più interessati alle mie parole che a quelle del professore, che anzo cerca di sfruttare la mia performance commentando e mettendo del suo. Poi dico ad una ragazza che dovrebbe visitare la Basilicata perchè si tratta di un bel posto, e lei mi chiede di indicargliela visto che è straniera e non la conosce. Gliela indico su una mappa.

La scena cambia, io vengo catturata da uno degli agenti in nero. Sono terrorizzata, dice di volermi uccidere e gettare in uno speciale cassonetto usato dagli agenti per smaltire i corpi dei bambini che uccidono. Nonostante sia piuttosto distratto, come se la cosa non sia altro che routine, sono talmente indifesa e spaventata che non tento neppure di scappare, non so che fare. Però entra in scena uno dei motociclisti della mia banda, un ragazzo dall'aria dura ma dall'animo buono, che fa sparire l'agente permettendomi di scappare. Prima di farlo devo vestirmi, così entro in quello che sembra un campo speciale creato dagli agenti per gestire i bambini prima di ucciderli, una sorta di campetto da calcio con tanto di docce e spogliatoio. Vado verso quest'ultimo, e assieme ad altri bambini mi accaparro dei vestiti e cerco di scegliere una borsa tra quelle a disposizione, di vari colori. Sono indecisa tra una blu chiaro e una nera con scritte rosa, entrambe disponibili in versione di zaino o borsa a tracolla. Scelgo quest'ultima, che reputo più pratica. Ma non posso fuggire senza l'oggetto più importante: il mio blocco da schizzi.

Corro a casa di mia nonna, dove ho passato quasi tutta la mia infanzia, e ci trovo i miei parenti tra cui i miei giovani cugini. Dico loro che devo fuggire, e inizio a rovistare tra gli oggetti presenti nella camera da letto chiedendo loro se lo avevano visto, trovandoci una valigetta di legno con vari color e pennelli, che porto con me. Mi portano sul balcone, dove in un comodino con tiretto trovo finalmente sia il mio astuccio con le matite che il blocco da schizzi. E allora, finalmente, fuggo via.

In tutto il sogno regnano colori cupi, oppure il bianco e il nero dei cassonetti e degli agenti, le uniche note di colore sono quelle delle borse. 

Contestualizzazione di questo sogno con la vita reale:

La parte della scelta delle borse è una scena ricorrente negli ultimi periodi, l'ho sognata almeno tre volte con le stesse modalità, dovevo valutare forma e colore e faticavo a scegliere. 

Penso sia il riflesso della mia attuale indecisione sulle decisioni riguardanti il mio futuro. Voglio emigrare, ma non so dove e non so come, per di più la paura di fallire e ritornare a casa da sconfitta con meno di quello con cui sono partita è raggelante. Non è precisamente un periodo felice della mia vita.

L'ultima interpretazione

Oniromante: Morpheus

Cara marymi,
nonostante la preoccupazione e il turbamento provocati dal sogno, l'elaborazione onirica  ha decisamente un lieto fine con il ritorno della mamma creduta morta.

I sogni dei bambini spesso attraverso immagini forti...

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