Chiedevo alla banca di accedere alla mia cassetta di sicurezza, dove tenevo del contante, perchè il mio conto corrente era bloccato e non potevo prelevare. L'incaricato mi conduceva in un locale in cui vi era qualcosa di simile agli schedari delle biblioteche. I cassettini erano in cartone leggero, grigiazzurro chiaro, e contenevano schede ma anche piccoli valori come monete. Sulla stragrande maggioranza di essi non comparivano le lettere per la classificazione. Solo ogni tanto vi era una lettera alfabetica per consentire all'operatore di orientarsi ma nello stesso tempo scoraggiare la malavita organizzata che avrebbe perso troppo tempo per trovare la cassettina relativa a una persona. Le schede contenevano le informazioni che dovevano servire all'impiegato per svolgere l'istruttoria per eventualmente accedere alla vera cassetta portavalori, se l'esito fosse stato positivo. Non ricordo cosa succedeva poi, ma sicuramente non accedevo alla vera cassetta.