Cara Gio,

innanzitutto, grazie per aver condiviso un tema così intimo ed emotivamente forte!

Dal punto di vista psicologico, l'argomento dei sogni premonitori è ancora dibattuto e controverso, lontano dal trovare un'interpretazione unitaria e ampiamente condivisa. In generale, la comunità scientifica non riconosce virtù profetiche ai sogni. Freud si rifiutò sempre categoricamente di considerare l'argomento degno di attenzione e sulla stessa linea si muovono molti studiosi contemporanei che, al massimo, si spingono a considerare l'influenza delle coincidenze. Tuttavia, sempre all'interno della comunità scientifica, vi sono eminenti personalità che hanno sostenuto una posizione opposta. Il più noto è Jung, che si interessò in modo approfondito al tema provocando grande dissenso e scalpore con le sue considerazioni e descrizioni di esperienze personali. L'ipotesi da lui sostenuta, in estrema sintesi, è che una parte della psiche sfugga ai riferimenti di spazio e tempo reali e si rifugi in una “realtà intrapsichica” in cui passato, presente e futuro si amalgamano e si rideterminano per effetto di processi fino ad oggi sconosciuti. Jung si spinge a sostenere che sia legittimo affermare che tra il materiale del sogno si possano trovare “anche combinazioni di eventi futuri”.

Per quanto riguarda la tua domanda sulla possibilità di “guarire”, mi sento solo di fare una considerazione generale: se è vero che il sogno è uno dei canali attraverso i quali si manifesta il nostro inconscio, allora per comprenderne i meccanismi occorre affrontare un viaggio nelle nostre profondità, tentando di fare luce sulle zone d'ombra e cercando di sviscerare i contenuti più simbolici e insondabili. Attraverso un tale percorso, inevitabilmente guidato, potresti, per esempio, riuscire a riconoscere alcuni elementi o situazioni che stimolano o calmano la tua attività onirica (sarebbe interessante capire come mai hai avuto un'interruzione e poi la ripresa dopo la nascita della tua seconda figlia). Trattandosi di un percorso lungo, faticoso e molto impegnativo, occorre valutare quanto per te il problema sia serio e condizionante per una buona qualità della vita.

Un suggerimento pratico è quello di annotare i contenuti dei tuoi sogni e datarli. Per essere considerati premonitori di un fatto che si realizza magari a distanza di anni, è necessario che il contenuto nel sogno non sia alterato o sbiadito dal tempo, condizione che rischierebbe di ricordarlo in modo “adattato” alla realtà dei fatti realizzatisi.

Un'ultima considerazione (di carattere generale, non conoscendo i sogni ai quali ti riferisci) vorrei farla sui contenuti dei sogni premonitori Sognare la morte di una persona malata non è definibile come un sogno premonitore; si tratta, piuttosto, del timore manifestato a livello inconscio e supportato da informazioni oggettive che inducono a una tale elaborazione onirica.  

Buongiorno a tutti! Ho seguito la vostra conversazione e mi piacerebbe condividere con voi alcuni pensieri in merito all'argomento. Per formazione e forma mentis, sono tra coloro che ritengono che tutti i nostri sogni riguardino e parlino esclusivamente di noi stessi. Freud nel suo celebre testo L'interpretazione dei sogni sostiene che “per quanto bizzarro possa essere, il sogno non riesce mai a staccarsi veramente dal mondo reale, mentre le sue creazioni più sublimi […] debbono sempre prendere a prestito la loro materia prima o da ciò che il mondo sensibile offre ai nostri occhi o da ciò che in certo modo ha già trovato posto nel corso nei nostri pensieri vigili; in altre parole, da ciò che esteriormente o interiormente abbiamo già esperimentato”.

Ritornando nello specifico di quanto tu scrivi, Gio, penso che le tue elaborazioni oniriche siano effettivamente caratterizzate da una particolare sensibilità proveniente dall'inconscio che ti consente di percepire, anche se in modo inconsapevole, alcuni aspetti altrui che sfuggono ad una lettura razionale. L'inconscio è la parte più arcaica dell'apparato psichico, aggregato di contenuti e processi mentali non consapevoli, da cui forse attingi acquisendo la capacità di intuire aspetti impercettibili e sfuggenti alle lenti del conscio. Riesci così a utilizzare i canali della tua “sensibilità inconscia” per percepire aspetti remoti e celati delle persone che incontri, rielaborandoli e visualizzandoli attraverso il lavoro onirico. Anche il sogno riferito alla malattia e morte di tua nonna può essere letto in questa prospettiva: potresti aver intuito in caratteristiche fisiche o mentali segnali di stanchezza e affaticamento, antesignane dell'imminente malattia. La paura di tale eventualità e gli aspetti oggettivi della situazione (la reale possibilità che una persona anziana possa più facilmente ammalarsi) hanno contribuito a formulare il sogno, in cui la morte, avvenuta dopo qualche anno, non è, a parer mio, una premonizione ma, purtroppo, un'ipotesi possibile e realistica da te valutata , direttamente nel sogno, in modo più o meno consapevole.

Un'ultima considerazione. Il tuo livello di attenzione rispetto all'argomento è molto alto e probabilmente lo è da molto tempo (annoti i sogni da quando avevi 16 anni); ciò potrebbe contribuire ad alimentare un meccanismo in base al quale le tue interpretazioni dei fatti sono condizionate dai contenuti dei sogni, che se visti da altri punti di osservazione potrebbero assumere differenti letture.

Ti prego di considerare quanto sopra esclusivamente in termini di spunti di riflessione e discussione. L'argomento è intrigante e stimola il confronto e l'approfondimento!