Una me differente.

Scheda sogno:

Sogno notte 25/ 05/ 14

Sono in un paese, probabilmente straniero, e sto girando per un mercatino che vedo in maniera sfocata, quasi dall'alto (nei sogni vedo spesso le cose dall'alto). Questo mercatino è pieno di bancarelle, pieno di gente, di colori, pieno di oggetti. Stavo bene lì in mezzo perchè adoro i mercatini. Quando mi aggiro in essi cerco sempre lo sguardo delle persone, ed anche nel sogno controllavo volti e figure di chi avevo affianco finchè una persona in particolare ha attirato la mia attenzione. Era una donna, non saprei dire di quale età, ma giovane, e sembrava quasi il mio specchio. Emanava una grande forza e mi è piaciuta fin dal primo sguardo. Capivo che ad ella non piacevano tutti quelli che entravano nel suo territorio (sapevo nel sogno che era il suo territorio, il suo 'stato, quasi.) ed anzi mi pareva severa, autoritaria, molto magnetica. Ma dai suoi occhi ho capito che mi ha accettata lì, ed era come se condividessi con lei una complicità. Aveva capelli molto lunghi, un viso bellissimo, molti gioielli e vestiti particolari. Mi ricordava quasi un'amazzone, una strega, una sciamana. Il suo volto era il mio. Come se fossi stata io, ma una 'io' estremamente forte. Assieme a lei c'era un'altra ragazza a cui però non ho dato attenzione.
La scena poi cambia, e ci sono io, con altri, forse mio babbo e qualcuno della famiglia, che proseguiamo per un sentiero in mezzo al bosco fino ad arrivare ad una zona alta e collinare, in cui vi era un prato verde. Lassù era isolato, e bello, e nel sogno vedo me stessa che rifaccio quel sentiero più volte, da sola, per riarrivare a godere della pace di quel luogo. Un giorno in particolare, quando arrivo lassù, vedo un uccello che sembra un gufo o una civetta, non aveva esattamente queste sembianze ma non saprei dargli un nome. Era molto dolce, tutto bianco, e mi sono avvicinata a lui. Penso che stesse a terra in una specie di gabbia che però era aperta. Non sembrava spaventato dalla mia presenza e nemmeno infastidito, quindi mi sono accovacciata lì vicino e l'ho fatto bere e mangiare dalle mie mani. Una volta finito, ho provato poi ad accarezzarlo e sembrava contento. 
L'atmosfera e le sensazioni che ho provato in quel luogo erano particolari, non del tutto positive, a volte ambigue. Come se nella luce apparente vi fosse qualcosa di nascosto, forse una mia paura inconscia. Eppure non mi sono mai sentita respinta.

L'ultima interpretazione

Oniromante: Morpheus

Cara marymi,
nonostante la preoccupazione e il turbamento provocati dal sogno, l'elaborazione onirica  ha decisamente un lieto fine con il ritorno della mamma creduta morta.

I sogni dei bambini spesso attraverso immagini forti...

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