Mi trovo insieme alla mia famiglia (mio padre, mia madre e mio fratello minore) nella nostra casa di vacanza, sita su una collinetta e a pochi km dal mare. Ci troviamo qui in villeggiatura e io sto aspettando che ci raggiunga anche il mio ragazzo.
Dal terrazzino riesco a vedere, in lontananza, una parte della mia città d'origine, in particolare la zona che comprende casa del mio ragazzo.

Trovandomi in collina, vedo tutto dall'alto, la città si trova in basso come in una valle.

Non so spiegarmi come, ma ad un certo punto inizia una pioggia forte: ci rendiamo conto che qualcosa non va quando, affacciandoci, vediamo che la città (quella che vedevo dal terrazzino) si sta lentamente allagando.
Vedo, infatti, il padre e gli zii del mio ragazzo che stavano lavorando la terra, affrettarsi e affannarsi a terminare il lavoro e noto un'agitazione crescente.
Il maltempo e  la pioggia non cessano e sento un forte disagio e la sensazione di paura di qualche catastrofe imminente: in casa mia madre prepara i bagagli e tutti raccattiamo dei generi di prima necessità, come se stessimo per scappare o per ritrovarci sbattuti chissà dove.
- qui c'è un punto molto criptico, in cui, nel trambusto e tra le lacrime generali, mio fratello dice a mia mamma di portare con se' anche il suo utero di riserva, perchè potrebbe servire a noi  essere prestato a qualcuno -
Comunque, capisco che siamo in pericolo di vita e che se il diluvio fuori non cessa potremmo morire tutti annegati.
Oltre ad essere impaurita, sono preoccupata per il mio ragazzo: provo a chiamarlo, ma il cellulare prende male e le comunicazioni sono interrotte.
Quando mi riaffaccio, vedo che il livello dell'acqua in città è salito notevolmente: l'acqua arriva quasi alla vita delle persone prima citate, che però non rientrano e continuano a lavorare il terreno.
Fortunatamente il mio ragazzo arriva ed anche la pioggia sulla nostra casa gradualmente cessa. Lui sembra ignaro di quel che sta succedendo finchè non gli mostro la città allagata in lontananza (dove la pioggia continua incessante e sempre più forte), così decide di tornare dalla sua famiglia ad aiutarli.
Ci salutiamo in preda all'angoscia, io temo fortemente di non rivederlo più.
Intanto nel terrazzino si sono radunate molte persone: sembrano sopravvissuti, o sfollati, gente che ha scampato un pericolo. E tutti guardiamo preoccupati alla città , lontano, dove l'acqua continua  a salire ed ora arriva al collo della gente.
Non so da dove, tiro fuori una specie di mappa che indica le previsioni meteo della città nelle prossime ore: ancora temporali.
Intanto l'acqua è salita, è una distesa immensa che sembra un mare, tutte le persone sono scomparse, annegate e non si vedono nemmeno i tetti delle case.
Io penso al mio ragazzo, penso sia morto insieme a tutti gli altri, quando su questa distesa d'acqua appare una barca, con pochi uomini a bordo, ragazzi che sono andati a salvare i dispersi.
Recuperano qualcuno dall'acqua, poi un altro e ora vedo salire anche il mio ragazzo, ancora vivo e salvo.
Solo a questo punto mi tranquillizzo, tiro letteralmente un sospiro di sollievo, rendendomi conto di quanta tensione abbia accumulato senza accorgermene in quegli interminabili minuti e così mi sveglio.
 

Contestualizzazione di questo sogno con la vita reale:

Nel sogno, dal terrazzino riesco a vedere la mia città d'origine, cosa impossibile, visto che distano dversi km.

A questo sogno ne è seguito un altro, il cui tema dominate era sempre la morte - stavolta avvenuta - di qualcuno ("incarnato" da un personaggio di una serie tv) che sento come familiare.

Non trovo nessi con la mia situazione attuale, sto vivendo un periodo abbastanza tranquillo.