Un uomo corre. La strada è uno sterrato, davanti a lui un campo arato sconfinato, il sole è all'orizzonte ed è enorme, alla sua sinistra degli alberi, a destra percepisco degli edifici che inizialmente non vedo. Guardo l'uomo da 5 o 6 metri dietro di lui, è di spalle, ha i capelli biondi a caschetto, non è rasato, ho visto il suo volto mentre correva, quando a un certo punto si è voltato. Indossa una camicia a quadri e dei jeans sformati, chiari, non troppo larghi. Alla fine della strada si ferma. Il cielo è molto rosso e d'improvviso ha uno spasmo, per qualche secondo sembra un cielo dipinto da Van Gogh.

A questo punto l'uomo scarta sulla destra, va verso gli edifici, allineati alla destra di un ampio marciapiede di cemento, alto, davanti solo terra e erba rada, la visuale è chiusa in fondo da uno degli edifici, il complesso forma una sorta di L. Gli edifici sono bianchi, l'ultimo è rosa, le finestre sono poche, l'aspetto è dismesso, rovinato. Lungo il marciapiede ci sono alcune porte. L'uomo apre una delle porte, al suo interno vi trova un dormitorio, sembra uno di quei dormitori dove stanno ammassati centinaia di operai cinesi in condizioni pessime. Effettivamente ci sono degli operai, dormono atterra, alcuni sono evidentemente morti ma in fondo, su quello che sembra un materasso matrimoniale, due persone stanno abbracciate, come subito dopo un amplesso, la scena ricorda il famoso quadro di Toulouse-Lautrec, l'arte del bacio. L'uomo respira affannosamente, è come se stesse scappando, non perde il controllo ma percepisco il terrore. Il mio punto di vista a questo punto coincide con quello dell'uomo, che continua ad avanzare verso la fine della L lungo il marciapiede di cemento, giunto all'angolo sta per aprire un'altra porta quando si ritrova al suo fianco una ragazza, è piccola, vestita con colori scuri ma non riesco a riconoscerne i lineamenti. Anche lei ha paura, come se stesse scappando. Il sogno perde la sua linearità a questo punto e diventa solo una serie di immagini del posto, come se mi stessi guardando intorno freneticamente e con sempre maggior ansia.

Mi sveglio.