La bambina triste

Scheda sogno:

Il colore predominante di tutto il sogno è il nero ( e qui mi piacerebbe sapere il significato - se ne esiste uno - dell'alternanza dei colori bianco [colore dominante perchè presente nella maggioranza dei miei contenuti onirici] e nero [unico altro colore prevalente alternativo al primo] nei miei sogni). Non saprei affermare con certezza da quale punto di vista sia "narrato", per così dire, il sogno...è tutto molto confuso, complesso da decifrare - almeno per me, naturalmente -. La protagonista è una strana ragazzina di età compresa fra gli 8 e i 10 anni con lunghissimi capelli neri, un volto pallido e triste, piuttosto bassina per la sua età, indossante un vestito viola e nero a quadri. Intorno a lei si stagliano degli altissimi cancelli grigi; sopra di lei vi è un cielo nero e orribile, con dei nuvoloni grigi che non promettono nulla di buono. Il terreno sembra fatto di argilla friabile.

La ragazzina è ferma in un punto preciso, non fa assolutamente niente, ma guarda in lontanza, in punto ben preciso dell'orizzonte, con sguardo impassibile, a tratti malinconico. Improvvisamente la scena cambia, e lei si ritrova nei bagni di una scuola, frequentati sia da maschi che da femmine di tutte le età. Anche i bagni hanno un'atmosfera cupa, il nero, sebbene qui più sfumato, è costantmente presente sul soffitto, nel grigio accentuato delle porte. Qualcuno dei ragazzi presenti le dice qualcosa, qualcosa che non ricordo ma che la infastidisce, le mette un senso di ansia addosso, così lei si chiude dentro uno dei bagni...ed ancora una volta la scena cambia.

La bambina sta correndo via lungo un sentiero fatto del medesimo materiale di prima, sovrastata da un cielo ancor più nero e cupo di prima, con nulla attorno se non, stranamente, qualche palma ai lati. Ha paura, lo sento chiaramente. Paura, angoscia...è perseguitata da qualcosa di indefinito, lei ne è ben consapevole, io no...il che può sembrare assurdo, ma è così. Lei sa molto bene da cosa sta fuggendo, di cosa ha paura...nel sogno la mia protagonista ha una consapevolezza precisa che a me, purtroppo, sfugge. Scappa, scappa più lontano che può, ma è tutto inutile, in lontananza non c'è niente, non si vede nulla...e, tutt'a un tratto, vola.

Fluttua nel vuoto come fosse inconsistente, semplice spirito...e capisce di esserlo. Comprende di essere morta, e questo, più che paura, le provoca un senso di angoscia, non tanto per ciò che la attende, quanto per ciò che ha lasciato.

Ritorna allora dalla sua famiglia, due genitori giovani ed un fratello (piccolo inciso: io sono figlia unica ed i miei genitori sono avanti con l'età) residenti in una casa piuttosto grande, dai colori rassicuranti, caldi ( giallo e rosso), lontani da quelli cupi di tutto il sogno. Sono riuniti davanti al fuoco del camino e stanno parlando di lei, della sua scomparsa. Sembrano infinitamente tristi per questo, anche se non distrutti: la ragazzina comprende che nonostante la perdita, la loro esistenza andrà avanti anche senza di lei. Magari ci vorrà del tempo, ma supereranno il dolore e ritorneranno a vivere. Questa cosa non le provoca alcuna emozione particolare...si limita a registrarla come dato di fatto, ma non è felice né scontenta. Improvvisamente si chiede come sia morta...credo si sia domandata qualcosa come: "Stavo solo correndo, cosa mi ha ucciso?". Ed improvvisamente un flashback: ritorniamo sulla scena di prima, la bambina corre disperatamente, un fulmine si abbatte sul tronco di una delle palme che ricade su di lei. Ecco cosa ha provocato la sua dipartita.

 

Contestualizzazione di questo sogno con la vita reale:

Avevo pensato che non ci fosse alcun collegamento tra questo sogno e la mia vita...ma riflettendoci bene un collegamento c'è.

Da bambina io sono stata a lungo impaurita dalla morte, avevo paura di morire ma, sopratutto, che i miei genitori morissero, ne ero così terrorizzata da sentirmi male. Col tempo questa paura si è attutita fino a scomparire, anche se ancora adesso questi timori persistono, sebbene in forma decisamente più lieve...non posso negare, insomma, di aver sempre riflettuto su questo tema, tanto da aver incentrato gran parte dei miei studi e delle mi ricerche su di esso, sulla visione filosofica che ne hanno avuto i più grandi pensatori, su come gli uomini l'abbiano affrontato nel corso della storia.

Altro particolare...la ragazzina protagonista assomiglia vagamente alla bambina raffigurata in un mio portachiavi.

Voglio concludere, anche se questa non è la sede per farlo, con il ringraziarvi nuovamente del vostro lavoro: è il quarto sogno che riporto, spero di non essere assillante...sto solo cercando di capire qualcosa di più dei miei sogni che, da sempre, mi incuriosiscono.

Commenti

Senso di abbandono

Cara Valery_,

la bambina del sogno e', come gia' hai intuito, una rappresentazione simbolica di una parte di te stessa, quella piu' cupa e lacerata dai dilemmi esistenziali che non trovano risposte ma solo accettazione. Il tema centrale e' quello della morte, affrontato nella prima parte del sogno in modo faticoso e pesante (schiacciata sotto un cielo plumbeo o un soffitto nero, a rischio di sprofondare su un terreno friabile, attorniata da cancelli o muri che impediscono di fuggire vie e vedere oltre). L'evento della morte, non compreso e generatore di angoscia, e` vissuto nel sogno come destino noto, spaventoso e ineluttabile, al quale non e’ possibile sfuggire.  Interessante l’immagine del volo, spesso riconosciuta da alcuni autori come rappresentazione della morte nel lavoro onirico. 

Il punto centrale di tutta l`elaborazione credo sia la frase in cui si dice che l`essere morta provoca nella bambina "più che paura angoscia, non tanto per ciò che la attende, quanto per ciò che ha lasciato". E` il senso di abbandono cio`che sembra destabilizzarti maggiormente della morte e proprio per rispondere a questa angoscia, la parte successiva del sogno affronta il tema di come sia possibile sopravvivere ad essa per chi resta: nonostante l’infinita tristezza e fatica derivanti dalla perdita della figlia, la famiglia della bambina  “non verra` distrutta dall`evento ma riuscira’ a superare il dolore e tornera’ a vivere”, riuscendo ad accettare l’ineluttabilita’ della perdita. La morte sembra cosi’ accettata come evento inevitabile e possibile, naturale, che fa parte della vita al punto da assumere aspetti quasi “banali”, quali il morire a causa di un fulmine e dell’abbattimento di un albero.

A differenza della paura della morte affrontata durante la fanciullezza, ora essa sembra elaborata sempre con il suo carico di angoscia ma intravedendo la possibilita’ di sopravvivere ad essa. La morte non uccide chi resta, quindi, anche la perdita dei propri cari (della figlia per i genitori nel sogno, dei tuoi genitori per te fanciulla) puo’ essere affrontata.

Interessante!

Questa interpretazione mi ha affascinato: è incredibile vedere come il nostro incoscio elabori certe domande e ne dia una risposta propria, spinto da necessità che a volte non crediamo nemmeno di possedere.

Cara Valery_,

Cara Valery_,

grazie per il tuo commento. Condivido quello che dici in merito all'inconscio e credo sia uno degli aspetti che più appassiona e coinvolge tutti noi, incuriositi ed emozionati dall'argomento. 

A presto!

L'ultima interpretazione

Oniromante: Morpheus

Cara marymi,
nonostante la preoccupazione e il turbamento provocati dal sogno, l'elaborazione onirica  ha decisamente un lieto fine con il ritorno della mamma creduta morta.

I sogni dei bambini spesso attraverso immagini forti...

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