Il sogno è un po’ confuso. Ricordo di aver preso il telefonino e di aver trovato un messaggio che diceva: "C’è stata un'alluvione, l'edicola è allagata!". Il messaggio lo aveva scritto il dottore. Nel frattempo mia madre mi diceva che dovevamo andare nel paese natio di mio padre per questioni legate a una casa di una nostra parente. Ho risposto al messaggio dicendo che mi dispiaceva per l'edicola ma era ora che ritornassi nel paese di mio padre. Salgo in auto con i miei e percorriamo la strada dove si trova l'edicola, ma giunti li, il chiosco è stato portato via, rimane solo una chiazza d'acqua che forma il perimetro del chiosco. M’intristisco perché quell'edicola per me è importante, ma devo andare forzatamente al paese. Giunta li, entro in questa casa, è molto antica, risale ai primi del xiv secolo, ma è arredata con mobili dei primi del '900. Al centro c'è un grande tavolo rettangolare, le pareti sono grigie e c'è poca luce. Un uomo, credo un avvocato, mi dice che la casa è in vendita e che la mia defunta cugina avrebbe avuto il piacere che l'acquistassi io. Ringrazio l'avvocato ma rifiuto l'offerta, vorrei comprarla, ma so che quella casa non mi permetterebbe di realizzare dei progetti che ho per il mio futuro. Poi mi sveglio.

Contestualizzazione di questo sogno con la vita reale:

Nella realtà esistono sia la casa sia l'edicola e sono entrambe legate al mio passato, un passato molto importante e particolare che purtroppo non posso descrivere per motivi personali, questi due luoghi, soprattutto il paese dove si trova la casa sono legati a molti dei sogni premonitori che ho fatto in passato. L'edicola apparteneva a mio marito e si trova in città, l'aveva acquistata prima che ci fidanzassimo, ho molti bei ricordi che mi legano a quel chiosco, fidanzamento compreso. La casa si trova nel paese e apparteneva a una mia cugina, scomparsa oltre dieci anni fa, cui ero molto legata. E' realmente molto antica, fa parte delle antiche mura del castello del paese, ma non so se è stata venduta perchè è andata in eredità al fratello. Ho sempre fatto dei sogni premonitori, ma quelli più strani sono cominciati la prima volta che ho messo piede nel paese di mio padre, avevo diciassette anni. Elemento per me strano del sogno è il messaggio che mi manda il dottore, lui non centra nulla con l'edicola.