Cara Francesca,

per effetto di un meccanismo denominato rappresentazione plastica i sogni posseggono la caratteristica della veridicità: il sognatore percepisce le immagini oniriche come reali e ciò che si sogna è ritenuto vero. Ecco perché, a fronte di un contenuto spaventoso quanto quello del tuo sogno, la persona difficilmente riesce a riaddormentarsi e fatica prima di placare la paura e l'ansia.

L'immagine dell'assassino nei sogni è piuttosto frequente e raramente si associa a una persona fisica e reale. Più spesso è simbolo della presenza di forti pressioni inconsce dell'individuo che trovano nel sogno angosciante l'unico canale per manifestarsi e per rendere evidente la loro presenza. Si tratta di tutti quegli impulsi repressi e negati, imbrigliati da sempre in regole sociali e culturali che ne bloccano l'espressione ma non l'esistenza nel nostro inconscio. L'aggressività, la rabbia, la sessualità frenate, nonostante le potenti energie che mettiamo in campo per rinnegarle, sono parti esistenti in noi, che riusciamo normalmente a trattenere ma non a cancellare. L'assassino che ci rincorre, che brandisce un'arma o che agisce sotto i nostri occhi ci propone, in modo irruento, la parte oscura della nostra umanità, normale e innegabile ma della quale vorremmo dimenticarci. 

Il riferimento teorico è l'archetipo junghiano dell'Ombra, rappresentativo delle parti della nostra personalità rimosse perché non consone alle regole culturali cui siamo esposti, segregate nell'inconscio e, in quanto tali, passibili di visite notturne attraverso i sogni!