Caro Audace,

la salita mi sembra rappresenti in questo caso una fatica, un atto dovuto che affronti con sforzo e al quale ti sottrarresti volentieri. L'ascensore (diversamente dalle scale, che dovresti salire in modo più attivo) dà l'idea di una situazione in cui ti senti trasportato, percepita come obbligata, scomoda e che devi affrontare da solo (dici  che nell'ascensore non entrerebbero due persone). Ad aumentare la fatica personale si aggiungono anche impedimenti esterni che bloccano e rallentano la conclusione del percorso, comunque, inevitabile.

Anche una volta arrivato, la sensazione di disagio non si placa. Ciò che dovrebbe esserti familiare non lo è. Il riferimento alla madre potrebbe interpretarsi come un'aspettativa di intimità e di confidenza che, invece, vanno deluse. Qualcuno o qualcosa non ha rispettato le aspettative che riponevi in esso e, pur presagendolo, hai dovuto affrontare un percorso faticoso per prenderne consapevolezza.