Mi trovavo in un teatro, credo che lavoravo li come aiutante. So che ho il ciclo per cui prima che inizino le prove di uno spettacolo mi sbrigo ad andare in bagno per paura di essermi sporcata. Trovo un bagno proprio accanto al palcoscenico, appena entro noto che è molto sporco, con carta per terra ma non me ne faccio un problema perchè dovevo sbrigarmi. Appena mi siedo noto che la porta era rotta e praticamente vedevo un pezzo di palco ma anche di questo non mi preoccupo appunto perchè dovevo sbrigarmi.
Sono con due miei ex compagni di lice, G.M. e F.B. e quest'ultimo sta parlando di quanto scrivere aiuti a stare bene e sia terapeutico. Non parla molto fluentemente, e non usa termini appropriati, ma io, vedendo che G.M. non è d'accordo, gli vengo in aiuto e dico che, al limite, non è importante scrivere, quanto pensare un'esperienza, per "digerirla" psicologicamente, e che è più importante l'aspetto individuale (pensare) che quello comunitario (scrivere, comunicare).
Sono con mio padre. Entro in un'edicola, e lui resta fuori. Compro parecchi giornali e articoli di cartoleria, per un totale di 50 euro. Non ho i soldi con me, allora chiamo mio padre che entra e paga per me. Poi usciamo e andiamo via, camminando lungo una strada. Ad un certo punto mio padre si accorge di non avere più sigarette (muratti) e allora torno all'edicola che è anche una tabaccheria per comprargliele. Trovo un mio ex compagno dell'univesità, M.C. Ha i capelli scuri (li ha sempre avuti brizzolati, adesso li ha quasi bianchi) e sembra molto giovane.
Cara marymi,
nonostante la preoccupazione e il turbamento provocati dal sogno, l'elaborazione onirica ha decisamente un lieto fine con il ritorno della mamma creduta morta.
I sogni dei bambini spesso attraverso immagini forti...
Cara marymi,
nonostante la preoccupazione e il turbamento provocati dal sogno, l'elaborazione onirica ha decisamente un lieto fine con il ritorno della mamma creduta morta.
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