Case e gatti

Scheda sogno:

Ho sognato di dover andare a vivere da sola. All'inizio del sogno ero un uomo di mezz'età (per me è una cosa frequente, quella di "vivere" il sogno tramite gli occhi di un altro personaggio) che andava in giro per la città in cerca di un appartamento. Lo trovava e lo affittava, e iniziava a pensare che avrebbe voluto adottare un gattino, magari prendendolo da qualche giardino lì vicino.

L'appartamento era nella via dove abitava il mio ragazzo con i suoi genitori. Prima di entrarci però, l'uomo veniva catturato gentilmente da delle persone che se lo caricavano in macchina, e lo portavano fuori città. Era notte fonda, e ricordo che dal finestrino si vedeva come un'esposizione di prefabbricati al di là di una recinzione, e da lì si vedeva l'unico oggetto davvero colorato del sogno: una sorta di semplice prefabbricato di plastica a pois a colori vivaci, nient'altro che uno scatolone con annessa la cuccia per il cane o qualunque altro animale domestico, visto che l'entrata era grande ed era alto quanto tutto il prefabbricato. Un'altra cosa che notavo era una sorta di gabbia per animali di legno e rete metallica a due piani, di cui il secondo si estendeva in lunghezza formando un vero e proprio piano sospeso nell'aria.

Gli uomini fermavano la macchina poco più in là, in uno spiazzo della strada, e finalmente torno ad essere me nel sogno. Mi mostrano un giornale, una specie di elenco di inserzioni immobiliari, e mi chiedono se sono io quella in un articolo che parlava della mia casa appena affittata. C'era un'immagine che si muoveva come quelle dei giornali di Harry Potter, e ritraeva una ragazza in cappotto lungo e blu che lanciava giocosamente delle palle di neve al fotografo. Io dicevo di non esserne sicura, perchè il nome riportato sul giornale era quello del mio profilo facebook, ovvero uno pseudonimo. Me lo chiedevano più volte e la mia risposta era sempre la stessa. Poi, non ricordo come, finalmente tornavo al mio appartamentino, aprivo la porta e... scoprivo che era stracolmo di ragni! Ricoprivano l'intero pavimento! Salivo su un piano rialzato vicino alla porta e iniziavo a chiedere loro a gran voce di andarsene, urlando per farmi sentire. In realtà non sembravano poi così minacciosi, anzi molti mi si avvicinavano perchè volevano stare con me, ma io continuavo a chiedere loro di andarsene.

Una volta scacciati tutti i ragni, finalmente tornava la pace nel mio piccolo regno, col micio che guarda caso era finalmente apparso. Era per lo più bianco con qualche macchia nera, credo, e quando mi sono svegliata ho pensato al gatto riferendomi a "lei" nonostante nel sogno non ci fossero segni di questa distinzione. C'era una tv accesa nel soggiorno, e la cosa era strana visto che non c'era ancora l'attaccamento alla luce. Mi avvicinavo alla porta, e proprio sopra l'uscio c'era una scritta con un numero telefonico: chiami qui per avere l'allacciamento a internet. Visto che non c'era luce, iniziavo a pensare che non potevo cucinare e che quindi avrei dovuto comprare qualcosa da fuori, cosa che non mi dispiaceva. Prima di andare andavo a guardare la camera da letto, un'ampia stanza un pò austera e molto meno illuminata del soggiorno, faceva un pò camera della nonna. Anche qui tentavo di accendere la luce, ma al posto dell'interruttore c'era una specie di pannello con l'allaccio telefonico e vari altri tasti e prese con lucine, che iniziavo a premere a caso per vederne l'effetto. Capivo che si trattava di una specie di pannello di controllo per l'antifurto. Non c'erano nè bagno nè cucina, e la casa in generale era arredata in maniera comune, nè troppo lussuosa nè troppo umile, forse un pò all'antica visto che nel salotto con la tv le pareti avevano una carta da parati a strisce bianche e viola chiaro.

Contestualizzazione di questo sogno con la vita reale:

Non sto vivendo un periodo esattamente sereno. Vivo col mio ragazzo e mi sto per laureare, ma lui ha perso il lavoro da più di due anni e viviamo in un regime di austerità totale, non ricordo più l'ultima volta in cui siamo usciti a divertirci e non aabbiamo più amici, visto che non possiamo offrire loro la cena. Io non mi trucco e non mi curo più. Abiamo sempre il terrore di ritrovarci gli agenti delle imposte alla porta per dirci che dobbiamo pagare chissà quale multa perchè sospettati di lavoro a nero. Insomma, siamo partiti dall'avere tutto, una casa, un'auto e un lavoro, e ora non abbiamo più niente... la nostra casa è diventata la prigione che ci impedisce di andare a vivere da qualche altra parte, visto che non possiamo venderla nè metterla in affitto per altri due anni e mezzo. Ed io, in tutto questo, sento di star prendendo la mia integrità personale. Non ho più tempo per me, per giocare e divertirmi, sento la mancanza di una vita piena che valga la pena di esser vissuta.

L'ultima interpretazione

Oniromante: Morpheus

Cara marymi,
nonostante la preoccupazione e il turbamento provocati dal sogno, l'elaborazione onirica  ha decisamente un lieto fine con il ritorno della mamma creduta morta.

I sogni dei bambini spesso attraverso immagini forti...

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