La casa di mattoni ricoperta d'edera e la grande biblioteca

Scheda sogno:

Percorrevo una lunga salita per dirigermi in un ateneo, per una giornata d'orientamento, ed ero leggermente preoccupata di essere in ritardo.
L'edificio si trovava in un grande giardino, dietro a un cancello alto e in ferro battuto, molto verde e rigoglioso. Una volta finito l'orientamento (nel sogno questa parte non compariva) gli organizzatori ci avvisavano di aver preparato una sorta di rinfresco e che avremmo potuto girare per conto nostro.
Il rinfresco si svolgeva in un angolo del giardino, sempre verde ma con uno grande spiazzo fatto di pietra nel quale erano stati allestite delle tavolate con roba da mangiare e da bere - il tutto era molto elegante.
Ricordi di essere arrivata a uno dei tavoli accompagnata da tre ragazzi - tutti e tre belli e in giacca e cravatta, ma uno molto pieno di sé e con la puzza sotto al naso, uno irruento nei modi e l'ultimo molto bravo con le parole, un vero artista - con i quali chiacchieravo amabilmente, ridendo e ci siamo versati un bicchiere di spumante ciascuno, in bicchieri alti e lunghi.
Abbiamo poi ripreso a camminare, sempre bevendo, scendendo una scalinata che ci ha portati davanti a una struttura perfettamente quadrata: fatta di mattoni rossi, ma le pareti erano quasi del tutto coperte d'edera, quattro piani, grandi finestre con gli infissi bianchi. La porta d'ingresso era bianca, aperta e posta tra due colonne anch'esse bianche.
Vi siamo entrati e l'arredamento era estremamente opulento, in legno, con intarsi d'oro e tappeti pregiati. Sono stata condotta dai tre al secondo piano, che si è rivelato essere totalmente adibito a biblioteca. Le scaffalature erano alte sino al soffitto, stracolme di libri di ogni tipo e io rimanevo a bocca aperta, facendoli sorridere perché già sapevano del mio amore smisurato per la lettura. Quello con la puzza sotto al naso mi ha detto che se fossi entrata in quell'università quella stanza e il suo contenuto sarebbe potuta essere mia.
Poi ricordo solo di aver ripreso a bere lo spumante con loro e di quando ho ripercorso la strada per tornare indietro, che ovviamente in questo caso era in discesa.

Contestualizzazione di questo sogno con la vita reale:

La strada da me percorsa nel sogno, sia in salita che in discesa, è una strada reale della mia città natale. I tre ragazzi presenti nel sogno erano gli alterego di tre persone (ragazze, tutte poco più piccole di me) che ho conosciuto e con le quali al momento non ho più rapporti, poiché abbiamo litigato, con una di queste ho avuto anche una relazione - ne ero profondamente innamorata.
 

L'ultima interpretazione

Oniromante: Morpheus

Cara marymi,
nonostante la preoccupazione e il turbamento provocati dal sogno, l'elaborazione onirica  ha decisamente un lieto fine con il ritorno della mamma creduta morta.

I sogni dei bambini spesso attraverso immagini forti...

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