Non ricordo come inizia il sogno, ricordo di entrare dentro quella che riconosco come cameria mia ma che, a pensarci, non lo era affatto, e vedere mio fratello spaventato guardare questo serpente bianco dall'aria aggressiva e palesemente velenoso, lungo una cinquantina di centimentri, che lo fissa con i suoi occhi bianchi di rimando.

Inizialmente facciamo fatica a tenere a bada il serpente e cerchiamo di "combatterlo", senza risultati. Ad un certo punto riesco a schiacciargli la testa con il piede. Siamo felicissimi. E per sicurezzza lo schiacciamo tutto, come se fosse un tubetto di dentifricio vuoto. Prende un colorito marrone e non si muove più.
Nel giro di pochi secondi però la testa del serpente inizia a rigonfiasrsi e ci rendiamo conto che non è morto e che se lo facciamo rigonfiare completamente tornerà all'attacco. Continuiamo a pestarlo ma puntualmente la sua testa si rigonfia e torna in vita.
Decidiamo quindi di prenderlo in mano (quando è schiacciato non è pericoloso) e andare fuori dal cancello di casa mia, dove c'è una macchina parcheggiata.
Dalla macchina prendiamo un accendino e della carta. Vogliamo bruciare il serpente.
Lui lo capisce e inizia a rigenerarsi sempre più in fretta.
Allora mentre io lo tengo continuamente a terra un mio amico cerca di appiccare l'incendio.

Improvvisamente, dal nulla, salta fuori un piccolo serpentello, uguale all'altro ma lungo dieci centimentri massimo, che mi morde il polpaccio.
Sento il veleno che entra in circolo.
Lo schiaccio con le mani e cerco di staccarlo, ma non demorde.
Mi sento sempre più debole e ho paura, quando mi sento svenire mi sveglio.