Cara Katia,

i sogni che descrivi mi offrono l'occasione per sottolineare una regola generale relativa alla loro interpretazione: i sogni non possono essere riportati da altri, anche se si ritiene di farlo in modo preciso e fedele. Se è vero che il sogno è uno dei canali privilegiati attraverso il quale il nostro inconscio ci parla, è evidente che non possiamo delegare nessuno a trasmetterne i contenuti. Solo l'individuo-sognatore può cogliere le sfumature del materiale onirico, intravedere le profondità e riportarne in modo “vissuto” le percezioni e le emozioni provate. Nel raccontare un sogno altrui subentra,inoltre, anche l'inconscio e il vissuto del narratore, con tutti i SUOI riferimenti simbolici e le SUE emozioni , ovviamente, diversi da quelli del sognatore. In aggiunta, nel tuo caso i sogni provengono da due persone differenti, con ruoli completamente diversi nei tuoi confronti, di madre e di fratello.

Dopo questa pedante, ma indispensabile, precisazione posso provare a formulare qualche considerazione che, date le premesse, potrebbe non essere sufficientemente adeguata.

In primo luogo, una sorta di rassicurazione: in generale, l'interpretazione psicoanalitica non considera i sogni come fonti di premonizioni di eventi reali! I sogni esprimono, spesso in una veste confusa e stravagante per effetto dei meccanismi di censura, i contenuti dell'inconscio (non si considerano, quindi, di chiaroveggenza)

Il tema di entrambi i sogni potrebbe essere ricondotto al “distacco”: una sensazione comune alle persone a te più vicine per scelte o comportamenti che ti allontanano da loro. Forse qualche evento del recente passato o del presente ha dato loro spunto per far emergere questo timore.

A presto!