Passaggiata e fuga con tigre

Scheda sogno:

Qualche settimana prima di sognarmi come assassina, ho fattto un altro sogno che mi aveva molto colpita, e nonostante sia passato un pò di tempo lo ricordo ancora con chiarezza. Ero in giro in una città, credo si strattasse di Milano, perchè i nomi delle metro e dei treni corrispondevano a quelli reali, ma l'aspetto degli edifici e delle vie era completamente diverso da quelli della vera Milano. All'inizio avevo degli impegni di studio e lavoro con l'Università, insomma era nel bel mezzo del tran tran quotidiano, prendevo treni e tram, compravo i biglietti, calcolavo le spese del trasporto. In particolare una stazione da cui transito frequentemente, legata al mio primo lavoro, era enorme, con grandi scalinate che dovevo risalire e scendere per trovare il binario giusto. Ad un certo punto mi trovavo con un collega unviersitario con cui sono diventata piuttosto amica, e decidevamo di andare a pranzo mentra aspettavamo il treno. Quella stazione aveva molti punti di ristoro, vari bar e take away, lui mi incaricava di sceglierne uno, ma siccome in generale erano molto affollati decidevo per un immenso self service fornito di tutto, che potesse accontentare i gusti di lui, sfegatato carnivoro, e i miei, vegetariana e amante dei cibi semplici. Il buffet, che era accanto a un supermarket era enorme, ricordo ancora con precisione numerose verdure crude nella loro disposizione, l'arancio delle carote, il bianco dei finocchi, il verde del sedano, ma anche il marrone del pasticcio di carne e il bianco delle mozzarelle. Tutto era disposto ordinatamente, però siccome era tardi e l'orario del pranzo era quasi finito in realtà il cibo avanzato era poco; ciononostante riuscivamo a pranzare. Non ricordo se prima o dopo, o forse in entrambi i momenti, non eravamo più alla stazione all'ora di pranzo, ma in città di sera o quasi notte, in una città spaventata e attonita da chissà quale pericolo latente che costringeva tutti a stare barricati in casa, salvo pochi coraggiosi, tra cui c'eravamo io e il mio amico, che ci spostavamo da una casa all'altra, come messaggeri di una società segreta. In effetti, non è la prima volta che sogno di essere membro di una società segreta con scopi benefici. Comunque sia, in questo sogno ci spostavamo da una casa all'altra nell'oscurità e nella paura della città, ma noi non avevamo paura. Le case erano immense, ottocentesche, con enormi gradini, mobili ampollosi, sale enormi, e tanti posti in cui nascondersi. Durante l'ennesimo spostamento per una missione da una casa all'altra giungeva una tigre enorme, gialla con striature marroni e dorate, con le fauci spalancate. LE poche persone presenti per strada cercavano riparo nelle case e diffondevano la notizia. Io mi ritrovavo per strada e allora la paura coinvolgeva anche me, fuggivo angosciata su una scalinata, dopo aver chiuso una pesante porta di legno, o metallo, non saprei. Era un misto di coraggio e paura, perché pur nella grande angoscia non rifiutavo la missione, ma quando la tigre sembrò essersi dileguata, uscii per adempiere al mio compito in quella città che sembrava improvvisamente la Londra di Dickens, piena di pozzanghere, palazzi vittoriani, e gente con tuba e cappotti scuri.

L'ultima interpretazione

Oniromante: Morpheus

Cara marymi,
nonostante la preoccupazione e il turbamento provocati dal sogno, l'elaborazione onirica  ha decisamente un lieto fine con il ritorno della mamma creduta morta.

I sogni dei bambini spesso attraverso immagini forti...

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