Sogno di essere nel quartiere della mia scuola, ma con le strade un po' più larghe rispetto alla realtà. Cambia anche la posizione della scuola, è molto più lontana dal lungo tevere, l'edificio è uguale ma molto più grande, ha un'angolazione diversa. Entro nella scuola dall'entrata principale e salgo di non so quanti piani. Non ricordo cosa succede, ma esco dalla finestra, fuori dalla quale c'è un ampissimo cornicione, talmente ampio da potercisi sedere tranquillamente senza che le gambe sporgano. Anche questo non corrisponde con la realtà.

Era tardo pomeriggio, mi trovavo in un ampio corridoio in penombra, la poca luce che illuminava l’ambiente proveniva da una finestra che filtrava la luce bianca di un lampione. Non so dove mi trovavo, forse una scuola o un ospedale, tutto era deserto e silenzioso, sembravo aspettare qualcuno ma non so chi. Nel corridoio c’erano delle porte, una di queste si apre e dal buio esce il dottore, ha le mani in tasca e sembra dispiaciuto, si avvicina e mi domanda il motivo per cui mi sono allontanata. Gli rispondo con freddezza che non è accaduto nulla e che era la mia volontà.

Ho avuto un sogno strano stanotte: andavo a una gran cenone e sapevo che era presente Michael (un uomo di colore affetto da vitiligine in stadio avanzato che mi piace emotivamente e fisicamente, nonostante abbia molti più anni di me e li dimostri). Mia madre mi fece promettere di non importunarlo, anche se fin dall'inizio io speravo fosse LUI a venire da me. Ho indossato un abito rosso piuttosto accattivante proprio per attirare la sua attenzione, visto che mi pare che lui mi veda più come un'amica.