Caro  bomberpr,

in generale, gli animali nei sogni rappresentano la nostra parte più istintuale, quella meno domabile dal nostro raziocinio, meno conosciuta e più difficile da controllare proprio perché guidata da leggi diverse da quelle del pensiero logico e della consapevolezza. 
Nel tuo sogno li guardi da lontano, “senza riuscire a distinguerli” quasi a sottolineare la distanza che poni tra la tua parte conscia (tu che guardi) e quella degli istinti (gli animali), tenuti lontani e rispetto ai quali ti poni con atteggiamento guardingo. 
Nonostante la netta separazione tra consapevole e istintivo, si tratta di elementi inscindibilmente compresenti in ogni essere che inevitabilmente “rischiano” di confrontarsi. Ecco allora l'immagine dell'alce, animale selvatico e schivo, che si avvicina e ti annusa e quella del cavallo che si stacca dal branco per raggiungerti. 
Simbolicamente, mi sembra possibile ricondurre la scena del sogno a un momento di incontro e di conoscenza reciproca tra la tua parte razionale e consapevole con quella più selvaggia e animalesca (cioè, più istintiva). L'impatto non genera spavento o disagio (“mi sento tranquillo”) e, pur mantenendo le distanze, accetti che vi sia una possibilità di confronto tra i due elementi apparentemente antitetici.
Interessante è la descrizione del manto sul quale cammini: appena incontri l'alce (gli istinti), la neve diventa fango, quindi, qualcosa che da candido diviene “sporco” e infastidisce; al termine del sogno, dopo aver sperimentato la vicinanza agli animali, il fango torna neve compatta, sulla quale diviene facile camminare