mio fratello, morto, mi accompagna fin sotto casa di una nostra zia, anch'essa morta, ed io mi ritrovo in compagnia di cinque bambini, mio fratello arrivati al portone dove abita la zia mi dice che non mi vuole accompagnare su da lei, se voglio salire devo farlo da sola.
Il sogno è piuttosto confuso. Ricordo che il mio letto era in mezzo alla strada, in una via della mia città che percorro spesso per andare in centro, io ero sul letto in dormiveglia. Sul marciapiede vedo un ragazzo molto bello, (ricorda l'attore Francesco Testi), mi guarda titubante, non sa se avvicinarsi. Lo guardo, sono un po’ irritata con lui ma gli dico di avvicinarsi e di stendersi vicino a me. Lui, intimorito, si avvicina e si stende, ma al contrario, mettendo i piedi dal lato della testa, mi ritrovo i suoi piedi all’altezza del viso.
Muoio, ho trentanove anni. Rinasco con la mia stessa identità. Grazie a delle strane entità riesco ad arrivare ai quarant’anni nell’arco di un anno. Torno nella mia vecchia casa (casa dei miei genitori che hanno venduto qualche tempo addietro). Lì vi trovo mia sorella e la mia migliore amica. Sono stupefatte nel vedermi, ma quella che sembra più aver sofferto della mia morte è la mia amica. Ci troviamo in cucina, mi affaccio dalla finestra e vedo due soli, entrambi grandi e abbaglianti. Chiedo a mia sorella : ”E’ vero che ci sono? Li vedi anche tu?
mi trovavo dentro un ufficio (che non è quello dove lavoro) e insieme a me c'erano i miei due gatti ed un ragazzo (con il quale non ho alcun tipo di legame affettivo).
D'improvviso sentivo un boato e mi rendevo conto che si trattava del terremoto. Nel guardare fuori dalla finestra vedevo le case intorno (tutte fatte esternamente di mattoni rossi e con i tetti in tegole rosse) muoversi come se un'onda stesse arrivando verso la struttura dove mi trovavo io.
Mi trovavo seduta sulla panchina durante una partita di calcio, la persona seduta vicino a me era ragazzo che ho frequentato pochi mesi (che fa davvero l'allenatore) e dopo qualche minuto mi sono resa conto che l'arbitro era il ragazzo con cui sono stata due anni, ma non era in divisa bensì in giacca e cravatta.
La panchina sulla quale ero seduta io era sotto il livello del campo quindi l'arbitro lo vedevo un pò dal basso verso l'alto.
Cara marymi,
nonostante la preoccupazione e il turbamento provocati dal sogno, l'elaborazione onirica ha decisamente un lieto fine con il ritorno della mamma creduta morta.
I sogni dei bambini spesso attraverso immagini forti...
Cara marymi,
nonostante la preoccupazione e il turbamento provocati dal sogno, l'elaborazione onirica ha decisamente un lieto fine con il ritorno della mamma creduta morta.
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