Parto in una città nuova per trovare una cura al mio problema di deambulazione. mi lasciano in ospedale, una struttura bellissima, iper moderna e dove tutto è bianco candido. cerco il medico per farmi ricoverare, ma non riesco a trovarlo, mi mandano da un punto all'altro dell'ospedale e per me camminare non è semplice. trovo finalmente un medico bello e gentile che mi dice dove andare, seguo le sue istruzioni, ma la reception è oberata e dicono di tornare domani.

il mio cruccio è dove passerò la notte, voglio passarla comunque in ospedale, altrimenti sarei sulla strada..rivedo il medico gentile e mentre parliamo mi chiama mia sorella, sono indispettita, non voglio essere disturbata. vuole che l'accompagni da qualche parte, le dico che sa benissimo che non posso guidare in queste condizioni, e che quindi ha chiamato la persona sbagliata: non posso aiutarla.

esco dall'ospedale insieme a quel medico, mi dice che ci penserà lui a me, e che ora mi porta a fare un giro. mi fa lasciare le stampelle subito prima di una breve discesa, breve ma ripida, so che non riuscirò mai a scendere senza aiuto. ma ci provo lo stesso.

mi vede in difficoltà e viene ad aiutarmi a scendere, poi andiamo, passo dopo passo, a passeggio per il centro città. la città è in festa, piena di gente, e noi fatichiamo a farci strada in mezzo alle persone. la passeggiata però è meravigliosa, e risveglia in me una dolcezza e una pienezza di sentimenti che non mi sarei mai aspettata. sento che lui prova la stessa cosa, ma non si dichiara. 

al che per avanzare dobbiamo passare dallo spazio aperto di un bar, affollatissimo. devo togliermi lo zaino dalle spalle per riuscire a farmi strada fra una sedia e l'altra. quasi alla fine del bar trovo, sotto ad un tavolino e fra la sporciza, due pezzi da 10 euro e qualche spicciolo (che non vedo perché sono nascosti da un tovagliolino). rifletto sul da farsi, in situazione normale li avrei dati ad un cameriere, invece decido di tenerli e dividerli con il mio dottore innamorato.

lui in quel momento è dietro di me, e per una serie di ragioni per un pezzetto di strada non può rimettersi a fianco a me, quindi non posso dargli i suoi 10 euro. al che davanti ad una chiesa finalmente ci fermiamo e ci affianchiamo, lui è furioso e delusissimo, dice che si stava innamorando di me e ho rovinato tutto, non si sarebbe mai aspettato che prendessi su quei soldi, e che nel caso avrei almeno dovuto condividere.. io ovviamente ci rimango male e gli spiego la situazione, al che decide di andare al casinò a giocarceli, insieme. 

Contestualizzazione di questo sogno con la vita reale:

ho veramente problemi di deambulazione per i quali sto facendo molti esami (e passo quindi d'ospedale in ospedale), e senza stampelle non potrei, attualmente, camminare. non conosco la città né il bel dottore, né avrei mai tenuto quei soldi nella vita reale.