Procioni in ospedale

Scheda sogno:

Mentr ero in ospedale, a luglio di quest'estate, al quarto giorno di ricovero ho sognato, che eravamo, io con la mia famiglia, (io erò lì vestita come ero in ospedale con la flebo attaccata al braccio) ad una festa dai miei vicini di casa, che hanno due figlie sui trent'anni di cui una disabile e molti nipoti piccoli. Oltre che i numerosi bambini, compreso mio fratello, nel giardino c'erano sei procioni. In realtà li contrassegnavamo solo come procioni ma sembravano più una sottospecie di "cani/faine/puzzole/procioni" animali assurdi insomma, che non so bene descrivere. Erano sei, due grandi come un cane tale può essere un labrador, due con le dimensioni più di un gatto e altri due molto piccoli. Erano neri con la pancia bianca. Ad un certo punto mio fratello li ruba per portarli con me in ospedale. Io mi arrabbio molto, e cominciamo a cercare di nasconderli. L'ospedale si trasforma in una specie di vecchia casa di periferia mezza abbandonata con angoli strani, corridoi stretti e una distribuzione dello spazio un po' surreale. In tutti i modi provo a nasconderli con mia madre e con mio fratello, perchè la capo sala del mio reparto diventa molto severa, quasi mostruosa. Io ho l'angoscia, sgrido mio fratello, i procioni scappano, li inseguiamo è tutto molto confuso, io sono stanca morta la capo sala è sepre più spaventosa e le infermiere sono come lei molto cattive. Ci minacciano, dobbiamo far sparire questi procioni ma non li vogliamo uccidere. Continua una ruota di situazioni surreali che ruotano intorno a questi procioni. E tutto sempre più confuso e poi mi svegliano.

Contestualizzazione di questo sogno con la vita reale:

Ero ricoverata per pancreatite acuta di origine si suppone virale. Il quarto o quinto giorno di ricovero non mi muovevo ancora quasi per nulla dal letto. Ero ancora in isolamento. Reparto pediatria. Mio fratello ancora non era venuto a farmi visita perchè è molto suscettibile e non voleva vedere in che stato fossi perchè, mi ha confessato per telefono,  pensava che stessi morendo. Piangevo molto in quei giorni, perchè uno o due giorni dopo sarei dovuta partire, se non mi fossi ammalata. Era il mio ultimo giorno di digiuno, quella sera mi avrebbero dato il primo pasto (pasta in bianco scondita e patate lesse scondite) 

L'ultima interpretazione

Oniromante: Morpheus

Cara marymi,
nonostante la preoccupazione e il turbamento provocati dal sogno, l'elaborazione onirica  ha decisamente un lieto fine con il ritorno della mamma creduta morta.

I sogni dei bambini spesso attraverso immagini forti...

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