Stato d'allerta - livello 3

Scheda sogno:

Sono a casa mia, con delle persone che so essermi familiari ma di cui non scorgo il volte e quindi non posso precisarne l'identità. La stessa banda di violenti senza volto di sempre e nella casa abbandonata accanto alla mia e devasta qualunque cosa. Noi siamo all'ingresso, io mi rendo conto del pericolo che già conosco ed esorto tutti ad entrare con una certa celerità. Tutti entrano, la porta si accosta e fuori rimane un ragazzo che riconosco bene. Lo esorto ad entrare di corsa, ma lui con una lentezza sovrumana mi guarda, poi apre la porta, entra, e solo allora comincia a chiudere. Ora mi sveglio.

Contestualizzazione di questo sogno con la vita reale:

Il ragazzo che vedo fuori dalla porta è un mio vecchissimo compagno di classe che non vedo da anni e al quale non sono mai stata legata

Commenti

Capace di gestire il conflitto

Cara LisbethBaraka,

l'ultimo sogno della serie “Stati di allerta” presenta caratteristiche diverse rispetto ai precedenti. Pur trattandosi nuovamente di una situazione di pericolo, per la prima volta l'aggressività si sfoga su oggetti e non su persone e tu non ne sei direttamente coinvolta  (la casa devastata è quella accanto alla tua ed è abbandonata). Si tratta di una “presa di distanza” da ciò che all'inizio ti aveva travolta e investita totalmente, addirittura, simbolicamente “sequestrata” (nel livello 1). La dinamica è sempre la medesima nei diversi livelli (la stessa violenza, la stessa banda senza volto), ciò che muta è il tuo ruolo: dapprima vittima in balia degli eventi (livello 1), poi perseguitata in fuga  (livello 2), infine trasformata in una sorta di esperto gestore dell'emergenza (livello 3). Ora sai come comportarti scegliendo la soluzione migliore per te e per gli altri.  Memore delle precedenti esperienze oniriche (diventa così evidente la loro origine “reale”, che trae cioè spunto da eventi concretamente vissuti durante la veglia), sei ora capace di gestire meglio il conflitto, riconoscendo e mettendo in campo tattiche e strategie protettive. Ciò che inizialmente ti aveva sconvolto appare così più controllabile (“mi rendo conto del pericolo che già conosco”). Il sogno sembra aver seguito (e, forse, suggerito) l'evoluzione emotiva e cognitiva dell'esperienza reale che lo ha stimolato.

Per quanto riguarda il particolare della lentezza sovrumana del ragazzo, potrebbe essere rappresentativa della tonalità affettiva caratterizzante il contesto descritto: quanto più si è impazienti di definire una situazione, di riuscire a controllarla, di considerarla chiusa, tanto più le azioni e i movimenti della rappresentazione onirica potranno apparirci lenti e interminabili.

L'ultima interpretazione

Oniromante: Morpheus

Cara marymi,
nonostante la preoccupazione e il turbamento provocati dal sogno, l'elaborazione onirica  ha decisamente un lieto fine con il ritorno della mamma creduta morta.

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