Atmosfera buia e nebbia, io e la mia famiglia ci dirigiamo verso una chiesa, anch'essa abbastanza inquietante.
Camminiamo in fila indiana, senza rendermene conto ne sono la capofila. Ci inoltriamo in mezzo ad un tumulto di gente; conoscenti e familiari.
Quel giorno era la cresima di mio cugino. In mezzo a tanta gente mi ero imbattuta  in una persona assente con la mente e presente con il corpo.
Mi presento, niente, il nulla, sguardo completamente assente, dopo un venti minuti di attesa sembra ''prendere vita''.

Sono in casa di mia nonna materna, in montagna. La casa in realtà è vecchia, ma nel mio sogno risulta ristrutturata. Le camere piu' belle sono occupate da altri parenti, a me danno la camera piu' piccola e brutta. Mentre sono in camera, dalla finestra semi aperta entra un uccello molto grande, grigio scuro a macchie chiare, che nel corso del sogno verrà definita un aquila di piccole dimensioni. Inizialmente quest'aquila cerca di nascondersi dietro un mobile, io riesco a prenderla e la tengo appoggiata sulle dita, ma l'aquila comincia a "mordermi" forte le mani con il becco facendomi male.