Scrivo alcuni esempi sempre riguardo alla tematica che più mi assilla nei sogni, quasi ogni notte, da anni: fuggo, mi nascondo, da qualcuno che mi vuole uccidere. Non so mai perché, e quasi mai chi è a inseguirmi. Non vengo mai presa. Ecco alcune circostanze che mi ricordo di aver sognato:

1) c'era un dittatore che, non si sa per quale motivo, mi cercava per uccidermi. Ricordo le armi con cui i soldati mi cercavano e la paura per la mia famiglia e i miei amici, già suoi prigionieri. Non mi hanno presa

2) ero in una grande città, simile a Londra, ed era notte. Ricordo la forte presenza del blu e del nero; io sapevo di essere una ladra. Mi nascondevo perché un assassino voleva uccidermi; ricordo tantissimi comignoli dei tetti, alberi scuri, dove cercavo rifugio. qui predominava la paura e l'ansia crescente, perché ero consapevole della vicinanza dell'assassino

3) ero una strega, con tanto di bacchetta magica. altre streghe, o un mago, non ricordo, intraprendevano con me degli scontri magici. anche qui avevo molta paura, sentivo che avrei perso, perché per qualche motivo le mie magie non funzionavano. mi sentivo indifesa, quindi angosciata

4)ero a casa di mia nonna. era una situazione davvero inquietante, forse quella dove ho avuto più paura. delle persone entravano in auto per portarmi via. siamo risuciti a cacciarli una prima volta, poi però sono dovuta fuggire mentre mia nonna li distraeva. la fuga da casa di mia nonna è sempre uguale (come avevo già scritto nel primo articolo pubblicato, ma la rispiego). esco dalla finestra, scavalco il cancello, e vado o a destra (sia nel sogno che nella realtà c'è una via trafficata, insomma una città) o a sinistra (nel sogno c'è un bosco dove mi nascondo, nella realtà  c'è sempre strada con case)

5) questa circostanza la sogno spesso, e sempre uguale. sono a casa mia, al primo piano di un condominio. due persone  suonano al campanello; so che vogliono me, ma sono lo stesso preoccupatissima per la mia famiglia, soprattutto per mio fratello, che è più piccolo di me. io nn apro la porta, ma loro o entrano -magari grazie ai miei genitori, ignari- o comunque stanno per farlo. allora raggiungo la camera di mio fratello, proprio sopra il giardino dei vicini; mi calo dalla corda o salto, quindi attraverso di corsa il parco e raggiungo la casa di una mia amica. lei non è mai in casa, ma mi fanno salire i soi familiari. oppure raggiungo la casa, sempre vicina, dei miei nonni -con cui invece non ho un rapporto idilliaco-. anche loro mi fanno entrare. qui sento ancora il pericolo.