Una strana e molto forte esperienza.

Scheda sogno:

Ciao a tutti, ho 22 anni e volevo raccontare un episodio (incubo) che mi e' accaduto due notti fa e che mi ha particolarmente scosso.

Partiamo dal presupposto che difficilmente ricordo i sogni che faccio, quasi mai; Purtroppo ho commesso l'errore (non avendone l'abitudine a farlo) di non impugnare una penna e scrivere tutto l'accaduto, infatti parte dei fatti avvenuti non li ricordo.

L'incubo in questione, e' diviso in due parti e si sviluppa nel seguente modo:

E' cominciato come una specie di gita scolastica di piu' giorni, ma invece di arrivare a destinazione con un mezzo pubblico avevo la mia auto (mi sono diplomato 3 anni fa e non ho mai più fatto cose di questo tipo). Purtroppo non ricordo quasi nulla del viaggio di andata, solo il momento in cui ho parcheggiato la macchina, in uno spiazzo, perpendicolarmente ad una piccola via costeggiata da una rete plasticata verde, delle piu' comuni. Non ricordo nemmeno se ci fosse qualcuno presente insieme a me durante il viaggio, l'unica cosa di cui sono quasi certo e' di aver percorso un'autostrada (cercando di far riaffiorare alla mente le immagini il piu' nitidamente possibile. La destinazione non e' delle piu' rassicuranti: e' una specie di luogo religioso, costituito da una enorme piazza centrale, e sullo sfondo uno pseudo-monastero, in stile direi medievale. Ricordo che il cielo non prometteva nulla di buono, comunque fino a qui nessun problema. 
Intorno a me una folla numerosa di persone, (tra le quali erano presenti FORSE dei miei ex compagni di classe) di cui purtroppo non ricordo i volti (tranne uno di un amico che non frequento piu' da molto tempo e che ha frequentato il mio stesso istituto). Davanti a noi si presenta un prete (forse due, ma il secondo era in secondo piano e non lo ricordo), con un cappello ecclesiastico nero, sulla settantina, di stazza abbastanza importante, tunica nera lunga fino ai piedi, scarpe nere e classico colletto bianco. Egli inizia a parlare (non ricordo le parole precise) con tranquillita' e serenita', facendo capire a tutti che voleva mostrare a noi il luogo in questione, e le camere dove io e tutti quanti avremmo dovuto alloggiare.

A questo punto qualcosa cambia. Il cielo si incupisce ancora maggiormente, lo sguardo del prete si trasforma, ed anche il nefasto luogo: inizio ad intravedere in lontananza stupri, omicidi, torture, qualcosa che assomigliava ad un reale inferno. Il prete ci fa capire che saremmo stati tutti prigionieri il quel posto. Una ragazza, capelli neri, vestaglia bianca fino agli stinchi, presumo posseduta, uccide barbaramente una persona a poche decine di metri da me. Il prete fa cenno a tutti di guardare a sinistra e dietro di noi: la parte di piazza alle spalle di noi presenti si era "aperta": sotto vi erano feci umane, liquide, ovunque, come un fiume in piena. Le sensazioni di angoscia, ansia e paura che mi pervadono diventano di importante entita'. Mentre i presenti non sembravano impauriti quanto me. Non ho memoria di "visitatori" che scappano ed urlano vedendo quel piu' totale scempio. Come se tutti avessero preso coscienza dello stato di prigionia in cui eravamo appena caduti. Basta, non ricordo altro. Solamente una frase del prete (non ricordo in che momento) che recitava "i musulmani saranno i primi". Mi sveglio, ringraziando il cielo che era solo un sogno.

Dopo essermi riaddormentato, inizia la seconda parte, cambia il luogo e il tempo (potrebbe essere passata qualche ora nel sogno, un giorno, due, non riesco a collocarlo) e mi trovo insieme all'amico di cui ho parlato all'inizio del racconto, in un'altra piazza, ma di dimensioni leggermente minori, un borgo in puro stile medievale (forse il cortile interno del monastero?) con una grossa porta di legno sigillata. Dalle fucine artigianali presenti, che delimitavano il perimetro della piazza, assieme alle grosse mura, provenivano urla di ogni genere e tipo, la sensazione di angoscia non si placa. Ricordo che ho detto al mio amico, con tono disperato "Perche' non ce ne andiamo da questo posto?" e lui mi risponde "E' un rischio. Meglio aspettare qualche giorno e saremo liberi." Come se ci fosse stata una scadenza a tutto questo, e ci avrebbero lasciato andare.

Dopo questo sono solo due le cose che ricordo. Io che sono sopra le mura, come se avessi comunque provato la fuga scavalcandole, e di nuovo l'autostrada. Suppongo quindi di essere riuscito a scappare da quel luogo. Quando mi sono svegliato infatti la paura era calata assai.

Spero che la mia descrizione sia sufficiente ad ottenere un'interpretazione chiara.

Grazie dell'attenzione!

 

 

Contestualizzazione di questo sogno con la vita reale:

Ho provato a riflettere su questo sogno e non riesco a trovare collegamenti con la mia attuale situazione di vita.

L'ultima interpretazione

Oniromante: Morpheus

Cara marymi,
nonostante la preoccupazione e il turbamento provocati dal sogno, l'elaborazione onirica  ha decisamente un lieto fine con il ritorno della mamma creduta morta.

I sogni dei bambini spesso attraverso immagini forti...

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