Nel sogno mi ritrovo su un sentiro abbastanza scosceso e rocciosomolto vicino al mare, sulla base di un vulcano che sta per eruttare, con delle persone che non conoscevo e una ragazza (che chiamerò X). Il tempo, gia brutto, peggiora e il mare comincia ad incresparsi, cominciano ad arrivarci addosso delle onde e a quel punto troviamo rifugio dietro un masso a lato del sentiero, abastanza grande da proteggere tutti dalla forza delle onde che si infrangevano sul sentiero. Le onde arrivavano a gruppi di tre e la violenza delle onde era crescente dalla prima alla terza per poi ricominciare col gruppo di onde successivo, sono arrivati tre o quattro guppi. Ad un tratto le onde si fanno piu deboli e decidiamo di procedere lungo il sentiero per metterci in salvo dall'imminente eruzione del vulcano. A questo punto mi ritrovo su una sponda di un fiume, che sembra essere un affluente del rio dellle amazzoni con relativa acqua giallasta, con me c'erano X e altre due ragazze sudamericane che sembravano native del posto. vediamo una zattera con un alberello sopra e un tizio pelato che sembrava aspettarci, andiamo da lui e ci dice: "salite pure su questa barca ma l'unico che si salverà sarà l'albero, voi (compreso lui) verrete sacrificati al fiume", gurado il fiume e vedo dei grossi piranha. Visto che era l'unica via di salvezza saliamo comunque, c'era un po di tensione nell'aria, e iniziamo a navigare. al timone c'eravamo io e X, la zattera aveva uno strano timone composto da due leve abbastanza grandi io avevo quella di sinistra e X quella di destra, serviva una buona dose di coordinzione per navigare ma io e lei ce la cavavamo molto bene. dopo circa 5 minuti di navigazione intenti a schivare piattaforme in legno, abitazioni a palafitta e alcune erbe che crescevano oltre la superfice dell'acqua mi ritrovo, non so come a guidare da solo, ma non ci ho fatto molto caso pensando che X si fosse stancata e si fosse messa dietro con gli altri, io continuo per un po fin quando mi guardo dietro e nella zattera non c'era piu nessuno a parte me e l'albero, mi assale un senso di angoscia ripensando a quello che aveva detto il tizio pelato e pensando che fosse successo qualcosa a X, ma poi vidi un po' piu indietro le 2 ragazze sudamericane, che erano salite con noi, che stavano affogando io mi tuffo le porto velocemete in salvo e le affido a un ragazzo che era li vicino su una piattaforma galleggiante. Continuo a nuotare disperato a ritroso per cercare X, quando ad un tratto la vedo immobile sotto il pelo dell'acqua con i capelli che le fluttuano in torno. La prendo e la porto su una piattaforma di legno li vicina, provo a farle la respirazione bocca a bocca ma non da segni di vita, io distrutto dal dolore mi metto seduto e metto seduta anche lei davanti a me con la sua schiena contro il mio petto e piangendo comincio a stringerla forte a me e a darle dei baci affettuosi sulla testa e sulle saplle, ero disperato, non potevo fare piu niente mi restava solo che piangere, quando ad un tratto lei ha un sussulto apre gli occhi e lentamente si gira verso di me, mi dice che sta bene con la voce un po fioca e a quel punto per me tutto a di nuovo un senso ed ero sollevato e felicissimo. La stringo forte a me e mi sveglio.

Contestualizzazione di questo sogno con la vita reale:

nella realtà la ragazza X del sogno è mia amica da 13 anni e da un po' piu di un anno nutro per lei dei forti sentimenti, che le nascondo in quanto è gia fidanzanta, comunque andiamo d'accordo e ogni tanto usciamo in sieme con degli amici sempre di vecchia data